lunedì 26 ottobre 2009

In memoria di Frà Martino

Halloween, è il nome di una festa popolare che si celebra la sera del 31 ottobre: il nome deriva da "All Hallows Eve", che vuole dire Vigilia di tutti i santi (1° novembre). Attualmente è considerata una festa statunitense ma in realtà trova radici nelle popolazioni pre-cristiane dell'Europa, che usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Fra ottobre e novembre, la terra si prepara all'inverno, e così era necessario ricoverare il bestiame in un luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda.
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti, i quali festeggiavano Samhain (fine dell'estate), il loro capodanno.
Secondo la cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all'anno vecchio nè al nuovo; in quella notte i morti potevano far visita ai vivi e questi lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza

Quando ero bambina io in Italia si festeggiava San Martino, la sera dell' 11 novembre, sera in cui secondo la tradizione cristiana Martino incontra un povero uomo al quale dona metà del suo mantello per ripararsi dal gelo.

Questa festa si è poi trasformata in una ricorrenza di carattere folcloristico che si identifica con l’estate di San Martino: una particolare situazione climatica tipica del mediterraneo, in cui nel mese di novembre, si instaura un breve periodo di bel tempo e clima gradevole. Per i contadini l’11 novembre segnava la fine di un anno di lavoro: scadevano i contratti agrari, il pagamento degli affitti e la partecipazione alle fiere più importanti.
Da bambina ho festeggiato San Martino: con i miei amici intagliavamo le zucche, ci si infilava dentro una candela e poi si girava bussando alle porte del quartiere, quando la porta si apriva intonavamo un "Frà Martino campanaro..."e al termine della nostra esibizione ci veniva dato un piccolo premio. Poi la sera i nonni preparavano la focaccia all'interno della quale venivano nascoste 100 lire...200 lire e la gara era a chi faceva più soldini. Infine si stava davanti al camino a mangiare le castagne e a degustare il buon vino novello.
Ormai il senso di questa tradizione, così come molte altre è andato perso; chiedete ad un bambino di ora chi sia Fra Martino, non sapranno rispondervi.

L' effetto "Globalizzazione" ha portato ad una crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto è stato non solo una convergenza economica dei diversi popoli, ma anche una convergenza culturale che rischia di compromettere la variabilità tradizionale che caratterizza e valorizza un popolo da un altro. Così come la biodiversità è fondamentale per la stabilità dell'Ecositema, perchè da questa dipende la sopravvivenza delle specie e la capacità di omeostasi del sistema stesso, così anche la diversificazione delle culture rappresenta una garanzia di omeostasi: le culture originarie, sono frutto di millenni di evoluzione.

0 commenti: